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Sindromi
meteoropatiche stagionali.
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SINDROMI
METEOROPATICHE STAGIONALI.
IL
PASSAGGIO DALL'AUTUNNO ALL'INVERNO.
Durante
tutto il periodo invernale agisce sfavorevolmente la scarsa quantità
di luce solare a disposizione dell'organismo, con conseguenti
danni fisici e psicologici, in modo particolare nelle persone
anziane e sole, danni dovuti alla maggior lunghezza della notte
ed alle temperature notevolmente basse, specialmente per tutte
quelle persone che vivono nelle grandi pianure del Nord, magari
in abitazioni malsane, umide e fredde, ai limiti della sopravvivenza.
È logico notare come, in questo caso, la situazione meteorologica
generale vada comunque migliorando passando dal Nord al Sud Italia,
almeno nel senso di una maggiore radiazione solare e nello stesso
tempo di una temperatura sufficientemente favorevole.
Da questo punto di vista infatti la nostra penisola va classificata
secondo uno schema climatico molto vario, dato che l'estensione
del nostro paese si allinea lungo i paralleli, cioè da
nord a sud, a differenza di altre nazioni confinanti, come ad
es. la Svizzera e l'Austria, le quali si allineano invece lungo
i meridiani e pertanto presentano un clima, nelle linee generali,
molto più uniforme, sempre astraendo da fattori locali,
specie orografici.
Tale particolare situazione del nostro paese determina pertanto,
come dicevamo, diversi tipi di climi italiani.
Come semplice esempio diamo ora le temperature medie del mese
di Gennaio per alcune grandi città italiane, in successione
dal Nord al Sud, proprio per far risaltare la grande differenza
che intercorre, nel mese solitamente più freddo, tra la
Valpadana e la Sicilia, con una variazione veramente vistosa di
oltre dieci gradi e già una buona variazione tra Piemonte
e Veneto Orientale, oltre, naturalmente, al clima mite della riviera
ligure.
Cortina - 2.3
Torino 0.3
Milano 1.9
Venezia 3.8
Trieste 5.3
Bologna 2.5
Sanremo 9.7
Genova 8.4
Ancona 5,7
La Spezia 6.7
Livorno 7.5
Pisa 7.1
Firenze 5.7
Pescara 6.1
Roma 8.1
Napoli 9.0
Bari 8.4
Taranto 9.4
Reggio Calabria 11.1
Palermo 10.3
Trapani 10.9
Catania 10.5
Cagliari 9.9
Tutto
questo si presenta molto importante perché le condizioni
atmosferiche dei vari tipi di clima si presentano infatti alquanto
diverse, in modo ancora più evidente durante la stagione
invernale.
È
infatti in questo periodo che si notano le maggiori differenze,
sia nella temperatura, sia nella pressione atmosferica, sia nella
percentuale di umidità relativa, sia nella forza del vento,
sia anche nel valore delle precipitazioni, passando dal tipo di
clima continentale rigido, umido, nebbioso, poco ventoso e scarso
di precipitazioni della Valpadana al clima ventoso, piuttosto
piovoso e relativamente mite del Sud, specialmente delle Isole.
In questo modo chi vive al Nord deve difendersi in modo particolare
da fattori meteorologici e climatici alquanto sfavorevoli, specie
dalle basse temperature; cosa che non succede invece, se non in
determinate situazioni di afflussi massicci di aria fredda dalle
regioni balcaniche, in modo particolare per le regioni del versante
adriatico, per gli abitanti del sud e delle isole.
E'
noto che la bassa temperatura determina sull'organismo umano una
serie di reazioni difensive che si possono riassumere in:
-
aumento del metabolismo cellulare,
- aumento dell'attività muscolare,
- vasocostrizione cutanea.
Ecco
perché, in caso di temperature al di sotto o prossime allo
zero, è necessario assumere alimenti che possono fornire
una maggiore quantità di calorie, come ad es. i grassi,
i quali vengono metabolizzati con produzione di calore.
In questo modo si effettua quel meccanismo di termoregolazione
chimica al quale partecipano, in misura più o meno attiva,
tutti gli organi.
Come secondo punto notiamo anche che fra tutti giocano un ruolo
di primo piano i muscoli scheletrici, i quali infatti, in caso
di una prolungata esposizione alle basse temperature, senza una
adeguata protezione della pelle, producono i cosiddetti "
brividi " o tremori, per esaltazione del loro tono riflesso,
oppure per contrazione muscolare volontaria, sempre nel tentativo,
a volte inadeguato, di produrre una maggiore quantità di
calore.
Il terzo meccanismo che l'organismo mette a punto per difendersi
dal freddo è la vasocostrizione cutanea.
Essa infatti devia il sangue dalla circolazione superficiale per
avviarla verso gli organi profondi.
Per questo motivo si determina una diminuzione della perdita di
calore, dovuta in parte al fenomeno dell'irradiazione e dall'altra
a quello della conduzione.
Il mantenimento dell'equilibrio termico ha sede nell'ipotalamo:
nella parte anteriore esiste il centro per la regolazione del
calore, in modo da evitare ipertermia nelle giornate umide, con
temperature molto elevate e con calma di vento.
Il contrario avviene nella parte caudale ove esiste il centro
per prendere le misure adatte contro il freddo intenso.
Durante la stagione invernale un altro elemento da prendere nella
dovuta considerazione è il vento.
In tutte le regioni, infatti, eccettuata la Valpadana e qualche
valle del Centro, la forza del vento è in aumento rispetto
alle altre stagioni, in modo particolare all'estate.
Soffiano spesso forti venti sui mari, sulle coste e sulle montagne,
per la formazione piuttosto frequente di depressioni mediterranee,
centrate o sul Tirreno o sullo Ionio.
In questo modo la penisola italiana e le isole sono investite
nel primo caso da forti venti umidi sciroccali (vento di sud-est)
e nel secondo sempre da forti venti ma questa volta maestrali,
da nord-ovest, sulle regioni tirreniche e grecali cioè
da nord-est sulle regioni adriatiche.
Tutto
questo determina un notevole influsso positivo (venti dai quadranti
settentrionali) o negativo (venti dai quadranti meridionali) sui
vari organi, sistemi ed apparati.
Brevemente si può affermare che vale la pena di sottolineare
il fatto che con i venti dai quadranti settentrionali, specie
sottovento a catene montuose, diminuisce la percentuale di umidità
relativa dell'aria, aumenta la pressione atmosferica, l'ionizzazione
dell'aria passa da positiva a negativa, il cielo si rasserena
e splende il sole.
Tutti fattori questi che determinano sull'organismo umano una
sensazione di benessere, di buona cenestesi, di sollievo fisico
e morale, di euforia, di maggiore energia e tono muscolare ecc.
In ultima analisi le sensazioni vitali vibrano in senso positivo.
Il contrario avviene invece quando soffiano i venti meridionali,
carichi di umidità, di ionizzazione positiva, con diminuzione
della pressione atmosferica, cielo grigio, con precipitazioni
anche abbondanti e a carattere di rovescio.
L 'organismo umano avverte tutto questo con sensazioni negative
di disagio fisico e psicologico, di cattiva cenestesi, di depressione
anche marcata dell'umore, accompagnata a volte anche da ansia,
palpitazioni, tachicardia, cefalea gravativa, senso di oppressione
precordiale, perdita notevole del tono muscolare, tendenza al
pianto senza cause apparenti ecc.
Le depressioni mediterranee invernali andrebbero pertanto meglio
studiate anche sul versante biometeorologico, come stiamo facendo
al Biometeolab.
Il Biometeolab serve proprio per affrontare meglio, con studi
specifici ed approfonditi,, determinate dinamiche della circolazione
mediterranea e la loro evoluzione nel tempo, in modo da essere
in grado di dare sempre avvisi di Biometeoalert a tutti gli utenti
interessati.
Solo con queste prospettive si potrà fare una buona prevenzione
di tutte quelle sindromi meteoropatiche principali, secondarie
e stagionali che tanto disturbo psicofisico arrecano a circa un
terzo della popolazione italiana.
Qualche consiglio di comportamento può essere utile, in
modo da essere pronti, nel modo migliore possibile, ad affrontare
gli insulti di una stagione non molto proficua, da tanti punti
di vista, per l'organismo umano, ma pur sempre interessante, se
guardata per i suoi lati positivi, naturalmente anche se a volte
non molto evidenti.
Stagione bistrattata dicevamo, specie quando le condizioni sociali
erano tanto basse che la maggioranza delle popolazione soffriva
sicuramente il freddo e spesso anche la fame.
Stagione cattiva, se vista da questo angolo di visuale.
Ma ora abbiamo le case riscaldate, abbiamo tutti gli alimenti
che vogliamo, abbiamo la macchina per spostarci, abbiamo le montagne
a portata di mano con ampi campi da sci, abbiamo indumenti caldi
e protettivi a volontà: insomma l'inverno non è
più tanto ostile, brutto e cattivo, come nei secoli scorsi.
Ma c'è purtroppo anche il rovescio della medaglia !
Aumenta la nebbia nelle grandi pianure: un tempo nebbia bianca,
con il suo classico " odore da nebbia " che solo i più
anziani ricorderanno; ora invece nebbia scura e puzzolente, che
deposita prodotti chimici industriali e non, dappertutto, invadendo
di nero perfino l'interno delle abitazioni.
-
Aumenta lo smog.
- Aumenta l'inquinamento da prodotti di scarico dei mezzi di trasporto.
- Aumenta il rumore, sempre più assordante, specie nei
giorni piovosi, l'inquinamento acustico ci invade in ogni dove.
- Aumenta l'inquinamento psicologico, dovuto alla maggioranza
dei mass media, i quali naturalmente sono molto più seguiti
nelle lunghe e fredde serate e notti invernali che non nelle brevi
e calde notti estive.
- Aumenta l' ansia e la depressione nelle persone anziane e sole
che non possono uscire di casa per le normali necessità
della vita, ecc.
Ad
ogni modo le migliori regole di comportamento da usare durante
la stagione invernale si possono riassumere in pochi ma importanti
assunti:
REGOLE
DI COMPORTAMENTO
Ora
certamente non è più possibile tornare indietro,
anche perché, pure a quel tempo, certi ritmi estivi erano
veramente pesanti e stressanti, con il lavoro dei campi, in certe
occasioni, protratto dalle cinque del mattino fino alle nove-dieci
di sera.
Tutto è cambiato e facilmente, secondo il nostro parere,
da molti punti di vista in meglio.
Ma il lavoro è divenuto troppo pesante, non fisicamente
come allora, ma psicologicamente.
Abbiamo tutti fretta, troppa fretta e così, oltre che ai
ritmi estivi troppo pesanti, ora siamo legati a ritmi eguali e
pesanti per tutte le stagioni dell'anno.
Sarebbe comunque necessario imparare ad organizzarsi la giornata,
qualunque sia il proprio lavoro, in modo che non faccia mai la
sua apparizione, anche in termini fisici, l'ansia anticipatoria,
che tutto travolge e che disturba, non solo chi ne è affetto,
ma anche e soprattutto i rapporti sociali di qualsiasi tipo.
QUALCHE
INFORMAZIONE SULLE PREVISIONI STAGIONALI
LE
SINDROMI METEOROPATICHE STAGIONALI
IL
PASSAGGIO DALL'INVERNO ALLA PRIMAVERA
IL
PASSAGGIO DALLA PRIMAVERA ALL'ESTATE
IL
PASSAGGIO DALL'ESTATE ALL'AUTUNNO
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