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Dal
1969, anno di costituzione, il Centro, diretto fino al 1990 dal
suo fondatore Prof. Roberto Gualtierotti, ha svolto un'intensa
attività di ricerca, teorica ed applicata, anche nel settore
ambientale promuovendo sin dal 1970 studi sul territorio nazionale,
per conto di Enti pubblici e privati, e sui rapporti tra clima
e salute.
Questa
attività è documentata dalle numerose
pubblicazioni
(oltre 500) e monografie
(25) nonchè dalle centinaia
di simposi e convegni organizzati.
Il
recente trattato "Meteorologia
e Climatologia Medica",
U. Solimene - A. Brugnoli (Ed. Mediamed,
2000) sintetizza le ricerche degli ultimi 20 anni.
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La
biometeorologia è un
capitolo della meteorologia che si occupa dell'incessante ed abituale
evolvere nel tempo delle condizioni atmosferiche su una data località,
in modo da essere in grado di fornire una serie continua di eventi
dinamici, più o meno favorevoli o sfavorevoli all'insediamento
della vegetazione, degli animali e dell'uomo, al fine della loro
esistenza e della loro evoluzione.
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La
bioclimatologia invece si
interessa dello studio dell'analisi teorica e della ricerca sperimentale
dei rapporti che intercorrono, in periodi di tempo piuttosto lunghi
di norma almeno trenta anni, tra gli eventi atmosferici e gli
organismi viventi, sia nel loro ambiente sia altrove, per studiarne
il maggior numero di effetti, sotto l'aspetto fisico, fisiologico,
patologico, preventivo e terapeutico. Pertanto la biometeorologia
e la bioclimatologia si rivelano molto utili nel fornire previsioni
delle sindromi meteoropatiche e climatopatiche, in un periodo
di tempo di norma di una settimana, che dipendono rispettivamente
dai mutamenti delle condizioni atmosferiche o di quelle climatiche.
Nel nostro caso particolare prenderemo in considerazione in modo
specifico, come fase sperimentale,
le previsioni delle sindromi meteoropatiche
primarie, secondarie e stagionali per tutto il territorio italiano,
cioè di tutte quelle forme legate
ai cambiamenti delle condizioni atmosferiche nell'arco di una
settimana.
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Le
sindromi meteoropatiche secondarie si
presentano come aggravamenti o riacutizzazioni di malattie croniche,
infiammatorie o degenerative, a carico di vari organi, sistemi
ed apparati dell'organismo umano. In esse sono particolarmente
interessati: l'ipotalamo che invia neuroormoni all'ipofisi anteriore
(adenoipofisi) e all'ipofisi posteriore (neuroipofisi) modulandone
l'attività. I neuroormoni ipotalamici sono: ormone stimolante
il rilascio di tireotropina (TRH) ormone stimolante il rilascio
di gonadotropina (GnRH), dopamina, ormone stimolante il rilascio
di corticotropina (CRH) che stimola la secrezione di ACTH, ormone
stimolante il rilascio di ormone dell'accrescimento (GRH) e somatostatina.
L'ipofisi anteriore produce poi ACTH, betalipotropina, ormone
alfa e beta melanocito stimolante (MSH), encefaline ed endorfine.
Molto importanti sono senza dubbio anche l'ACTH e le endorfine
(oppioidi personali). L'ipotesi più plausibile potrebbe
essere che l'arrivo delle perturbazioni atmosferiche, in modo
particolare quelle a carattere di fronte freddo, stimolino la
produzione di ACTH, con conseguente aumento delle sindromi ansiose
e dei disturbi somatoformi ed al contrario diminuiscano la produzione
di endorfine, con diminuzione della soglia del dolore con tutte
le conseguenze che essa comporta, a livello scheletrico, muscolare,
tendineo e nervoso. Le sindromi meteoropatiche secondarie presentano
una insorgenza acuta, di solito da 72 a 24 ore prima dell'arrivo
di fronti di perturbazione oppure anche quando persistono, a volte
anche per molti giorni di seguito, vortici d'aria fredda o zone
di bassa pressione in quota . Ritornano negli stessi soggetti
in modo più o meno uguale, non solamente con il ripetersi
di situazioni simili, ma anche se esiste, ad esempio, la medesima
situazione meteorologica al suolo ma non in quota e viceversa.
Il miglioramento si ha soltanto se la situazione atmosferica cambia
completamente, ma quasi sempre solo se si passa da una situazione
di vortice freddo in quota ad una situazione di cupola d'aria
calda, sempre in quota. Iniziano in modo brusco e repentino, cioè
ad "onda corta" e sono tanto più eclatanti quanto
più intensi sono i fenomeni di instabilità al suolo
e/o alle varie quote. Si ripresentano con sintomatologia non molto
dissimile se le perturbazioni al suolo o le situazioni in quota
sono più o meno simili e distanziate di almeno quindici
giorni l'una dall'altra; si presentano invece in modo tanto più
attenuato quanto più le perturbazioni al suolo o le situazioni
in quota sono vicine le une alle altre. Una famiglia di perturbazioni
al suolo, legata normalmente ad una situazione sinottica in quota
poco o nulla modificata, provoca sindromi meteoropatiche meno
intense che non una sola perturbazione attiva in arrivo, dopo
un periodo di tempo bello stabile. In ultima analisi possiamo
dunque affermare che il complesso di tutti i fenomeni atmosferici
la cui brusca variazione è legata alle linee di instabilità
al suolo, ai vortici freddi, alle zone di bassa pressione ed alle
correnti a getto in quota, determina una caduta delle difese immunitarie
dell'organismo e/o un aumento della virulenza dei funghi, dei
batteri e dei virus. Se poi i soggetti vivono in località
con inquinamento dell'aria elevato, come nelle vie di grande traffico
urbano, la sintomatologia si presenta più frequente e più
accentuata, in modo particolare per quanto riguarda l'apparato
respiratorio, cardiovascolare e muscolo-scheletrico ed i disturbi
cosiddetti "somatoformi".
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Disturbi
somatoformi:
i disturbi somatoformi che sono strettamente
collegati alla neurolabilità e di conseguenza anche alla
meteorolabilità. Quello che interessa maggiormente nel
nostro caso specifico è il disturbo d'ansia generalizzato
(GAD), diffuso almeno nell'80% dei soggetti affetti da meteorosensibilità.
La principale caratteristica clinica del GAD è la presenza,
per un periodo di almeno sei mesi consecutivi, di una condizione
psicologica di ansia e di preoccupazione eccessiva nei riguardi
di molteplici eventi o di attività di ogni tipo, come ad
esempio le prestazioni in ambito scolastico, lavorativo, familiare,
sociale ecc. All'ansia ed alla preoccupazione sono associati almeno
tre dei seguenti sintomi, mentre per i bambini ne è sufficiente
anche uno solo. Irrequietezza, specie nelle ore pomeridiane e
serali oppure sensazione di "nervi tesi" o nervi "a
fior di pelle", accompagnati spesso da senso di "scontentezza".
Stanchezza o facile tendenza alla spossatezza, in modo particolare
nelle ore antimeridiane. Notevole difficoltà nella ideazione
e nella concentrazione o improvvisi vuoti di memoria. Irritabilità,
spesso anche per cause banali. Forte tensione muscolare, in modo
particolare ai muscoli del collo e lombosacrali. Alterazioni del
sonno con difficoltà all'addormentamento, sonno con frequenti
risvegli, con risveglio precoce, o non riposante, inquieto ed
insoddisfacente. Il soggetto non è pertanto nelle condizioni
psicologiche di controllare l'ansia o lo stato di preoccupazione.
L'insieme della sintomatologia gli causa un disagio clinicamente
significativo, con notevole compromissione o riduzione della funzionalità
in campo sociale, lavorativo, familiare ed individuale. Da notare
infine che il GAD è un fenomeno di comune riscontro, in
modo particolare in medicina generale, con una prevalenza annua
variabile dal 3 fino al 10%. Il GAD si trova poi frequentemente
associato a forme depressive, che possono essere più o
meno specifiche o importanti, anche a prescindere dalla costituzione
del soggetto. Puntualizzando ancora meglio questi concetti, possiamo
infatti aggiungere che i meteoropatici possono essere affetti
sia da ansia, sia da depressione, anche contemporaneamente. I
meteoropatici si ravvisano in gran parte proprio tra tutte quelle
persone che hanno difficoltà di adattamento con se stessi
e con gli altri.
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I disturbi di tipo somatoforme si possono
classificare in: |
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Sintomi
somatici o disturbi da conversione,
come parestesie agli arti superiori ed inferiori
con sensazione di acuto formicolio o diminuzione della sensibilità,
contratture muscolari anche di grado elevato e persistenti nel
tempo, paresi di tipo isteroide, afonia e, molto meno frequenti,
cecità o sordità temporanea, mancanza di odorato
(anosmia), o di gusto.
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Disturbi
facenti capo a stimoli dolorosi anche persistenti
come angor o pseudoangor, cervicalgie, dorsalgie,
lombalgie, sciatalgie, spalla dolorosa acuta, coliche addominali
viscerali, dolorabilità diffusa a tutti i muscoli del corpo,
nevralgie, ma tutte sempre "sine causa".
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Disturbi
da somatizzazione
che fanno parte del corteo sintomatologico
di tutti quei soggetti che si spostano da uno specialista all'altro,
da un tipo di cura ad un altro, e, specie se si tratta di lavoratori
dipendenti, molto spesso a casa per "malattia", oppure
anche di soggetti i quali, avendo subito un qualsiasi tipo di
incidente, sono nell'aspettativa di un "congruo risarcimento".
Per ulteriori informazioni molto più estese ed accurate
si consiglia il libro: "Meteorologia e Climatologia Medica".
Tempo, Clima e Salute - di U. Solimene ed A. Brugnoli.
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PREVISIONI
BIOMETEOROLOGICHE
RETE
DI STAZIONI METEOROLOGICHE DEL CENTRO DI RICERCHE IN BIOCLIMATOLOGIA
MEDICA, BIOTECNOLOGIE E MEDICINE NATURALI DELL'UNIVERSITA' DEGLI
STUDI DI MILANO
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CENNI BIBLIOGRAFICI GENERALI BIOCLIMATOLOGIA MEDICA
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Proceedings of The Meeting on Education and Training
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- Relatore
U. Solimene Correlatore A. Brugnoli
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Infarti del miocardio ed ictus cerebri in relazione ai
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BIBLIOGRAFIA
SPECIALISTICA SUDDIVISA PER DIVERSI CAMPI DELLA PATOLOGIA UMANA
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