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Ambiente e salute umana

Biossido di zolfo (SO2) - Aspetti biometeorologici e medici
       
       
   

 

 


 

BIOSSIDO DI ZOLFO (SO2)


Caratteristiche chimico fisiche

Il biossido di zolfo è un gas incolore, dall'odore pungente e piuttosto irritante, per cui, per fortuna, si avverte subito la sua presenza nell'aria per il caratteristico odore che tende ad essere equiparato a quello delle uova marce.

Sorgenti

Il biossido di zolfo si forma nel processo di combustione per ossidazione dello zolfo presente nei combustibili solidi e liquidi (carbone, olio combustibile, gasolio).
Da qualche mese però è stato levato almeno nei prodotti per autoveicoli.
Le fonti di emissione principali sono legate alla produzione di energia, agli impianti termici, ai processi industriali e ora molto meno al traffico.
L'SO2 è il principale responsabile delle "piogge acide", in quanto tende a trasformarsi in anidride solforica (SO3) e, in presenza di un grado igrotermico elevato, in acido solforico (H2SO4). In particolari condizioni meteorologiche e in presenza di quote di emissioni elevate, può diffondersi nell'atmosfera ed interessare territori situati anche a grandi distanze, portando notevoli danni perfino ai monumenti per l'azione corrosiva dell'acido solforico, anche se altamente diluito.

Effetti sull'organismo umano e sull'ambiente

A basse concentrazioni il biossido di zolfo è un gas irritante degli occhi e della prime vie aeree apportando congiuntiviti, riniti, laringiti, faringiti e tracheiti. A concentrazioni superiori può dar luogo invece a forti irritazioni che, dalle mucose nasali, possono portarsi fino agli alveoli polmonari, causando bronchiti, polmoniti, broncopolmoniti ed accessi asmatici violenti e ripetuti.