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ALLA RICERCA DEL CORPO PERDUTO
percorsi termali e di medicina complementare

     
   
     
   
  • a cura di U. Solimene, S. Busato
    Gruppo Editoriale Delfo


"Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi;
intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture"
(Genesi,3,7)

Il corpo lo si porta con sé, senza pensarci, fino a quando un incidente, una depressione o una malattia organica non ci fanno di colpo prendere coscienza della sua insostituibile unicità. E subito si ricorre a medici, analisti, farmaci per porlo nuovamente in condizione di funzionare. Una volta ristabilito torniamo a dimenticarcene.
É questa, oggi l'attitudine dell'adulto moderno e…in buona salute.
Questo stesso adulto, tuttavia, quando lo si obbliga a riflettere sull'argomento, si rende perfettamente conto che la sua vita è inseparabile dal corpo, che questo strano sdoppiamento è, in un certo qual modo, aberrante. Il corpo è abitato da una coscienza, ma questa fuori dal suo corpo, non esiste. La vita è un'unione, più o meno felice tra i due, senza possibilità di divorzio.
Colui che sa questo e che, malgrado ciò, continua a non prestare attenzione o, peggio "dimenticare", al proprio corpo, affaticandolo, aggredendolo, non attenta soltanto alla sua integrità; disturba in questo modo anche le sottili risonanze e le armonie necessarie tra il fisico e la psiche; finisce, alla fine, per mortificare la propria persona.
Sembrerebbe assurdo parlare oggi di "una ricerca del corpo perduto" quando tutto intorno a noi è orientato alla sua cura ed esibizione esteriore. Ci si dimentica, invece, del valore morale del corpo. "Ritrovarlo" significa avere la capacità di fare il proprio "io".
Il corpo che "d i g i u n a" (alimentazione controllata e razionale); il corpo che familiarizza con il "s i l e n z i o" (saper ascoltare se stessi ed il mondo che ci circonda); il corpo che "c a m m i n a" (sentire la propria linfa vitale) sono tutti mezzi per meglio conoscersi.
In questo senso i percorsi terapeutici e spontanei di una giornata alle Thermae, inseriti e guidati dalle moderne conoscenze scientifiche mediche integrate dell'idroterapia, climatoterapia, delle medicine complementari (agopuntura, omeopatia, fitoterapia), delle ginnastiche mediche e delle tecniche di rilassamento, sono lo strumento ideale.
Il soggiorno Termale inteso non come fuga dalla realtà, ma come occasione per conoscersi, accettarsi e gestirsi, per stimarsi ed amarsi di più.
Il Comprensorio termale di Bagno di Romagna, con le sue risorse e strutture terapeutiche di ottimo livello, costituisce una proposta di indubbio valore, per promuovere una vera "cultura del benessere".
Questo incontro scientifico, di carattere teorico-pratico, trova, pertanto in tale territorio la migliore possibilità di esemplificazione di un metodo formativo per ritrovare e proporre percorsi che le Medicine tradizionali e quella Ippocratica avevano a loro fondamento e che abbiamo, in parte, perduto. Esso non vuole essere un esercizio culturale ed intellettuale, ma contribuire a formare ed informare il medico e la persona comune, che il benessere vero deve essere una conquista, non un furto. Non solo apparenza, ma espressione di un equilibrio psicofisico durevole, raggiunto anche senza prescindere dall'età.


Prof. Umberto Solimene

 

     
   

Umberto Solimene è Direttore del Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica, Biotecnologie e Medicine Naturali dell'Università degli Studi di Milano, struttura collaborante dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.