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Vortice di aria fredda in quota persistente per più giorni di seguito.
     
       
   

 

 


VORTICE DI ARIA FREDDA IN QUOTA PERSISTENTE PER PIU’ GIORNI DI SEGUITO.

Sintomatologia a carico dei vari organi, sistemi ed apparati.

 

Apparato gastrointestinale ed epatico.

I portatori di calcolosi colecistica, proprio per le condizioni atmosferiche instabili e variabili che dipendono dalla persistenza del vortice di aria fredda in quota con precipitazioni anche abbondanti e venti piuttosto forti, in modo particolare sulle zone montane, devono, anche in questo periodo, porre molta attenzione nell'evitare eccessi fisici e psichici, come pure alimenti pesanti, in modo particolare a base di legumi, di uova o di cioccolata, specie nelle ore serali, onde evitare coliche durante le ore notturne per spasmo del dotto colecistico.
Il pericolo di aumento della secrezione gastrica si presenta piuttosto forte per cui i sofferenti di forme infiammatorie o spastiche come dispepsie, difficoltà digestive, gastroduodeniti e duodenocoliti, in modo particolare in soggetti iperstressati ed affetti da ansia anticipatoria, devono utilizzare, come preventivo tutti i presidi terapeutici atti allo scopo.
Si consigliano pertanto subito dopo i pasti antiacidi, gastroprotettori e digestivi.
Nei casi di riacutizzazione di ulcere conclamate dell'apparato digerente si rivelano molto utili H2 bloccanti, assumendoli preferibilmente nelle ore serali, per evitare l'aumento dell'acidità gastrica notturna, che può provocare anche episodi di reflusso gastroesofageo con risvegli improvvisi e sensazione di soffocamento.

Apparato cardiovascolare.

Le condizioni atmosferiche perturbate con piogge, temporali e venti anche violenti sono decisamente sfavorevoli in tutte le malattie dell'apparato cardiovascolare, soprattutto nei bambini e negli anziani.
I coronaropatici ed i sofferenti di crisi di scompenso cardiaco sinistro o destro devono sempre porre molta attenzione a non esporsi a correnti d'aria fredda o fresca, date le condizioni atmosferiche perturbate, onde evitare la riacutizzazione delle crisi sia coronariche, sia di scompenso cardiaco sinistro e a volte anche di scompenso cardiaco destro.
In modo particolare durante gli episodi di instabilità temporalesca, con qualche precipitazione principalmente sulle zone montane, negli ipertesi e nei coronaropatici è possibile qualche crisi anche acuta, specie se fumatori inveterati.
Si raccomanda a tutti i cardiovasculopatici di rimanere sempre in terapia consigliata dal cardiologo, specie nei momenti come ora caratterizzati da umidità piuttosto elevata e da grande instabilità atmosferica.
E' utile comunque per tutti uscire di casa spesso, anche con il tempo generalmente cattivo, perché le passeggiate all'aria aperta, lontano dai centri abitati, rimettono in movimento la circolazione e diminuiscono la viscosità del sangue, apportando un notevole beneficio a tutto l'organismo, specie se provato dall'età o dalle malattie.
Continuare ad assumere almeno una volta al giorno qualche infuso caldo a base di tiglio, ulivo, biancospino, melissa, malva, camomilla e pervinca.
Nei coronaropatici fumatori le crisi di angina si presentano piuttosto intense, date le condizioni atmosferiche cattive, specie in caso di formazioni temporalesche abbinate a grande attività elettrica.
Conosciamo tutti quanto il fumo predisponga alle coronaropatie, per cui si consiglia di tenere sempre a portata di mano compresse di nitroglicerina e coronarodilatatori, in modo particolare durante la notte o durante lavori di un certo impegno fisico.

Apparato respiratorio.

Il periodo molto perturbato, specie sulle zone alpine, prealpine ed appenniniche, determina un aumento spiccato delle infiammazioni delle prime vie, come sinusiti, riniti, faringiti, laringiti e tracheiti, specie nei bambini, negli anziani e nei soggetti con scarse difese immunitarie.
Attenzione in modo particolare alle correnti d'aria durante i venti di caduta temporaleschi, i quali possono portare noiosi mal di gola e concomitante catarro bronchiale, specie se l'aria circolante si presenta ancora piuttosto umida.
Durante la stagione invernale, quando come ora esiste una circolazione di aria fredda in quota, è necessario sempre porre molta attenzione alle infiammazioni delle prime vie ed anche al presentarsi di qualche episodio influenzale diffuso.
Se la temperatura del corpo non supera i 38° non fare uso di antibiotici, ma solo di antinfiammatori come aspirina e paracetamolo, oppure anche Fans a basse dosi.
Se la febbre invece persiste per più di tre giorni consecutivi consultare sempre il medico curante per la terapia più adatta per ogni singolo caso.
Il vecchio adagio: "latte, lana, letto" è in molti casi ancora valido in tutta la sua espressione, in modo particolare se al latte si aggiunge un cucchiaio di qualche tipo di superalcolico, che favorisce la traspirazione e di conseguenza abbassa la temperatura corporea.
Le crisi allergiche nei soggetti predisposti possono presentarsi in lento aumento, dato che le precipitazioni sono in progressiva diminuzione.
Si consiglia a tutti i sofferenti di forme croniche moderate dell'apparato respiratorio di usare infusi di camomilla, menta ed eucalipto con miele, propoli e pappa reale.
Per episodi più importanti usare invece antiallergici, specie cetirizina e qualche volta anche antiasmatici preventivi.

Apparato osteoarticolare.

Sintomatologia dolorosa, a livello nervoso, tendineo e muscolare piuttosto elevata per abbassamento della soglia del dolore nei soggetti affetti da artropatie reumatiche e degenerative croniche.
Si consiglia anche di non abusare mai con le dosi di FANS, oppure degli inibitori specifici della cox-2, che si sono rivelati meno tossici a livello gastrico, solo nei pazienti cronici che praticano poco movimento muscolare.
In alternativa meglio usare anche preparati a base di acido acetilsalicilico e/o paracetamolo, sempre con le relative precauzioni e a dosi ridotte almeno alla metà di quelle indicate.
Porre naturalmente sempre attenzione alle controindicazioni, in modo particolare i gastroduodenocolonpatici con recidive.
Rivolgersi in questi casi alle terapie alternative o non convenzionali come agopuntura, elettroagopuntura, tens, shiatsu, manipolazioni. massoterapia ecc. e naturalmente come primo cardine terapeutico molto utili le cure specialistiche e riabilitative presso gli Istituti Termali attrezzati o i Centri Benessere, di cui la nostra penisola è molto ricca.

Apparato renale e vie urinarie.

La calcolosi urinaria è ancora molto diffusa sul territorio italiano, in modo particolare quella a base di ossalato di calcio.
Date le condizioni atmosferiche cattive e temporalesche, porre molta attenzione al pericolo di coliche renali ed ureterali.
Si consiglia dunque di rimanere sempre in guardia nei momenti di sbalzi termici ed igrometrici di un certo rilievo, come potrebbe accadere ora, in modo particolare durante i temporali, che possono assumere anche intensità notevole.
L'apparato renale e le vie urinarie soffrono spesso degli sbalzi di temperatura che possono presentarsi in tutte le stagioni, in modo particolare durante il passaggio di perturbazioni anche e soprattutto in quota.
Si consiglia ai sofferenti di calcolosi di assumere durante il giorno molta acqua naturale, almeno un paio di litri al giorno, in modo da diluire l'urina che spesso in questi casi diviene troppo concentrata per scarsa assunzione di liquidi, pratica assolutamente da proscrivere e che viene adottata da alcuni soggetti per evitare le sudorazioni abbondanti.
Sono anche indicate a questo scopo le acque minerali naturali, molto meglio se assunte presso le sorgenti termali di cui la nostra penisola è molto ricca, recandosi per la cura presso gli Stabilimenti Termali presso i quali le sorgenti sono del tipo acqua oligominerale naturale.
Se i disturbi persistono, usare anche antinfiammatori delle vie urinarie associati a preparati fitoterapici come infusi di camomilla, tiglio, gramigna, melissa, malva ed ulivo.
Assumere antibiotici solamente in presenza di episodi febbrili, specie notturni, segno evidente che dall'infiammazione si è passati all'infezione.

Cefalee.

Le condizioni atmosferiche attuali, caratterizzate da tempo temporalesco e perturbato, aumentano sensibilmente il pericolo di episodi cefalalgici, specie quelli di natura muscolo-tensiva, che di solito si manifestano prevalentemente nelle ore centrali della giornata e nei soggetti iperstressati.
Come terapia preventiva prendere opportuni provvedimenti come ad es. passeggiate all'aria aperta, pur in presenza di fenomeni di notevole instabilità, in zone di scarso traffico.
Una buona alimentazione è importante nei cefalalgici, specie in tutte le categorie di persone che soffrono di emicrania durante i periodi di week end o di riposo .
Si ricorda di evitare vino, specie quello rosso, preparati alcolici e cioccolata, mentre sono tollerati il peperoncino rosso ed il salamino piccante.
Assumere molta frutta e verdura in modo da mantenere l'alvo bene regolato, almeno una volta al giorno.
Buoni anche i latticini, meno invece le carni, in modo particolare le carni rosse e gli insaccati, onde evitare sovraccarichi al fegato.
Assumere spesso aglio, il quale, favorendo la circolazione, diminuisce gli episodi di cefalea.
Da ricordare anche le emicranie caratterizzate da un tipo di disturbo parossistico con fasi ricorrenti di cefalea, preceduto a volte da disturbi visivi con aura e spesso anche gastrointestinali con nausea e vomito che possono aumentare nei periodi di tempo perturbato o variabile, specie nei momenti di stress.
La terapia consigliata si base naturalmente su analgesici specifici oppure su vasocostrittori, da usare però con cautela, specie nei cardiovasculopatici anziani.
Molto utile in alcuni casi anche l'agopuntura, l'elettroagopuntura o l'agoreflessoterapia che si è rivelata efficace per la stimolazione dei centri nervosi interessati con stimolazione degli oppioidi naturali, specie le endorfine.
Una cura riabilitativa presso Centri Termali attrezzati od anche Centri Benessere è sempre consigliabile, anche se purtroppo spesso solo temporanea.
In questi casi si consigliano cicli di terapia, almeno tre volte l'anno, sempre presso Stabilimenti Termali che praticano terapie specifiche ed adatte per questo frequente disturbo a volte molto invalidante.


Disturbi da somatizzazione o somatoformi.

La sintomatologia psicosomatica si presenta spiccatamente elevata per le condizioni atmosferiche alquanto perturbate, caratterizzate anche da instabilità delle masse d'aria, in modo particolare nelle zone di montagna.
E' anche necessario porre attenzione agli sbalzi dell'umidità relativa, specie nelle zone di pianura, che purtroppo accentuano gli episodi di cardiopalmo, palpitazioni, vampe di calore, sensazione di "respiro corto", crisi di ansia o di angoscia, specie nei soggetti stanchi, stressati, depressi e debilitati.
Il tempo instabile e perturbato potrebbe anche portare ad un sensibile aumento degli episodi di malessere nei neurolabili con astenia, abulia, difficoltà di concentrazione, di attenzione e di memoria.
La terapia migliore per i disturbi somatoformi si rivela essere ancora la psicoterapia nelle sue varie correnti, in modo particolare l'approccio cognitivistico o comportamentale, ma possono essere utili a volte anche psicoterapie di tipo psicanalitico o psicosintetico.
Utili anche gli antiallergici associati a modiche dosi di ansiolitici ed antidepressivi, in modo particolare quelli di recente introduzione sul mercato, i quali si presentano meno tossici e d anche inducono meno fenomeni di dipendenza.
Presso qualche Centro Termale attrezzato esistono strutture presso le quali è possibile eseguire ed imparare metodi di rilassamento di vario tipo, atti a prevenire o curare i disturbi somatoformi, i quali, anche se non sono quasi mai di grave entità, sono pur sempre molto fastidiosi e piuttosto duraturi nel tempo.
Per le forme più leggere usare invece infusi di camomilla, malva, biancospino, ulivo e melissa.

Fitoterapia.

Sempre molto utili infusi di the caldo, caffè di orzo, tisane di tiglio, camomilla, salvia, biancospino, melissa, malva ed ulivo, specie con tempo piuttosto perturbato..
Le tisane o gli infusi vanno gustati preferibilmente in tutte le ore di tempo libero o di pausa lavorativa, specie nel pomeriggio, associate a sali minerali, come potassio, magnesio, selenio, zinco, rame e preparati multivitaminici.
Ai soggetti depressi con umore instabile si consigliano invece preparati a base di ipericum perforatum (non nei soggetti particolarmente sensibili ed eccitabili), ginseng, pappa reale, propoli e miele, a volte associati anche a sedativi vegetali oppure a balsamici del tipo eucaliptolo ed olio di mugo.
Se si presentano problemi dell'alvo, specie stipsi, relativamente frequenti non solo durante i mesi estivi per scarsa assunzione di liquidi, somministrare nelle ore serali preparati a base di finocchio, cassia, rabarbaro, boldo, melissa, anice e liquirizia a seconda della gravità della stipsi stessa e della tolleranza individuale ai singoli prodotti.