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Sindromi
meteoropatiche
secondarie.
DOPO
IL PASSAGGIO DEI FRONTI DI PERTURBAZIONE O DEL VORTICE FREDDO
IN QUOTA
Miglioramento
sensibile ed abbastanza veloce della sintomatologia accusata nei
giorni precedenti accompagnato ad episodi di relativo benessere,
a meno che non esista una nuova perturbazione in arrivo, con ritorno
di nuovo alla sintomatologia prefrontale. In questo modo si comprende
come, nei periodi in cui i fronti perturbati si susseguono (famiglia
di perturbazioni), come in primavera ed autunno, i meteorolabili
passino da una sintomatologia all'altra, praticamente senza o
quasi una pausa di relativo benessere.
C'è da aggiungere però che la sintomatologia si
presenta meno eclatante mano a mano che le perturbazioni si spostano
verso levante, forse per una certa assuefazione dell'organismo
agli stimoli della variazione degli eventi atmosferici a tutte
le quote.
Questi periodi perturbati si presentano più frequentemente
durante il periodo invernale sulle regioni centro-meridionali,
mentre invece, per l'Italia settentrionale, essi di norma sono
più attivi in primavera ed in autunno.
Importante:
A volte anche l'assenza di perturbazioni organizzate può
dare luogo ad una riacutizzazione della sintomatologia, in modo
particolare nei soggetti neurolabili e meteorolabili anziani,
per la presenza di condizioni atmosferiche piuttosto avverse,
specie durante il periodo invernale od estivo: umidità
relativa dell'aria vicina al punto di saturazione, presenza di
un elevato grado di inquinamento atmosferico, ondate di aria fredda
con temperature rigide, cupola di aria calda in quota con afa
opprimente, venti piuttosto forti anche con cielo sereno nelle
zone di mare aperto, precipitazioni locali orografiche, specie
sull'arco alpino ed appenninico.
Le sindromi meteoropatiche secondarie prese in considerazione
sono dipendenti dalle seguenti situazioni situazioni sinottiche
a larga scala.
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