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Sindromi meteoropatiche secondarie.
     
       
   

 

 


SINDROMI METEOROPATICHE SECONDARIE

 

Le sindromi meteoropatiche secondarie si presentano invece come aggravamenti o riacutizzazioni di malattie croniche, infiammatorie o degenerative, a carico di vari organi, sistemi ed apparati dell·organismo umano.
I sintomi più eclatanti si presentano nelle persone di una certa età, di norma dopo i sessantanni, ma non è detto che ne possano soffrire, alcune persone, anche prima dei quarantanni, in modo particolare durante i periodi di iperstress o di troppa stanchezza fisica e mentale.
Le sindromi meteoropatiche secondarie sono le più importanti da prendere in considerazione perché molti soggetti, in modo particolare i neurolabili e pertanto anche meteorolabili, ne soffrono in modo più o meno accentuato, specie prima dell·arrivo delle perturbazioni oppure anche durante la presenza di un vortice di aria fredda in quota.
Al giorno d·oggi sono molti i soggetti che avvertono particolari sintomatologie quando si presentano le condizioni atmosferiche che abbiamo appena citato, anche per il fatto che l·iperstress, la tensione nervosa o psichica, la stanchezza fisica o mentale ed altri momenti negativi, sono tutte concause di aggravamento della sintomatologia preesistente, in modo particolare a livello muscolare, tendineo e nervoso.
Le sindromi meteoropatiche secondarie hanno normalmente un·insorgenza acuta, di solito da 72 a 24 ore prima dell·arrivo dei fronti di perturbazione oppure anche quando persistono, a volte per molti giorni di seguito, vortici d'aria fredda o zone di bassa pressione in quota.
Esse ritornano negli stessi soggetti in modo più o meno uguale o simile, non solamente con il ripetersi di situazioni dello stesso tipo isobarico, ma anche se esiste, ad esempio, la medesima situazione isobarica al suolo ma non in quota e viceversa.
Il miglioramento della sintomatologia si ha soltanto se la situazione atmosferica isobarica cambia completamente, ma quasi sempre solo se si passa da una situazione di vortice freddo in quota ad una situazione di cupola d'aria calda, sempre in quota.