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Acclimatazione e crisi climatica
       
       
   

 

 

Acclimatazione e crisi climatica

E' utile sapere che ogni cambiamento di clima determina una reazione specifica da parte dell'organismo umano, reazione che può offrire benefici anche notevoli, ma che a volte può scatenare episodi di insofferenza, sia a livello fisico che psicologico.
E' così molto importante venire a conoscenza del fatto che, escludendo eventuali reazioni fisiche moleste, anche la psiche esercita notevoli condizionamenti positivi e negativi sul "fattore umano". Dobbiamo prendere in considerazione, infatti, nella prescrizione di una cura climatica, che riteniamo utile per quella determinata sindrome, anche la conoscenza delle singole preferenze del cliente, perché è indubbio che una terapia marina di spiaggia diverrà molto più utile, sotto tutti gli aspetti, per un soggetto che ama il mare che non ad un altro che preferisce la montagna e viceversa.
Quanto scritto in precedenza sulle indicazioni e controindicazioni specifiche di ogni tipo di clima, va pertanto interpretato "cum granu salis", proprio per evitare risvolti psicologici avversi, che poi tendono a riversarsi anche sul fisico, con vari "disturbi somatoformi".
Bisogna poi tenere presente quanto sia necessario un certo periodo (di norma almeno una settimana), perché l'organismo si adatti al nuovo tipo di clima. Questo nei soggetti sani e ben "reattivi", sotto tutti i punti di vista. Per gli altri invece, e soprattutto per quelli che soffrono di scarsa reattività agli stimoli esterni, o peggio, addirittura di immunodeficienza, anche un periodo di 15 giorni sarà ancora scarso per ottenere una sensibile diminuzione della sintomatologia.
Altri soggetti potranno accusare invece, una temporanea riacutizzazione dei loro abituali sintomi, fatto che può far pensare ad una controindicazione specifica.
Tutto questo si osserva quando i soggetti non sono molto allenati a frequenti cambiamenti di clima, fatto del resto sempre meno frequente al giorno d'oggi, come si può constatare anche presso i popoli mediterranei.
Questa temporanea riacutizzazione della sintomatologia va sotto il nome di "crisi climatica" e persiste, di solito, per non più di tre-quattro giorni, per poi esaurirsi spontaneamente, senza l'aiuto di prodotti farmacologici.
Ogni cambiamento di clima va pertanto "adattato" alla personalità del soggetto, tenendo debito conto sia dei suoi specifici disturbi, sia e soprattutto del suo particolare regime di vita, legato in modo determinante al tipo di attività svolta nel suo lavoro quotidiano, agli "hobbies" praticati nel tempo libero, agli interessi sociali, culturali e religiosi, alle varie modalità di comportamento, alle tendenze caratteriali, come ansia, depressione, alle varie età della vita, ecc.
Essere a conoscenza di tutto questo evita molto spesso che determinati tipi di terapia climatica possano divenire fonte di "stress" fisico e psicologico, invece di portare quelle condizioni di "benessere" che sono parte integrante delle attese del soggetto, il quale poi, in ultima analisi, spera di ottenerle nel più breve tempo possibile.
Il clima del resto è veramente terapeutico solo se sono osservate queste poche e semplici regole di comportamento, le quali, peraltro, non dovrebbero mai essere tralasciate in nessun momento della vita.



CENNI SULLA CLASSIFICAZIONE DEI CLIMI D'ITALIA DAL PUNTO DI VISTA BIOCLIMATOLOGICO