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ANSIA E DEPRESSIONE: "IL MALE DI VIVERE". Medicina Termale e Non Convenzionale per il recupero dell'equilibrio psicofisico
     
   
     
   
  • a cura di U. Solimene, S. Busato
    Gruppo Editoriale Delfo
     
   

La sindrome ansioso-depressiva è tra i più diffusi quadri patologici della civiltà occidentale. Si calcola che in Italia soffrano di depressione il 3,7 milioni di donne e 1,8 milioni di uomini. La categoria più colpita è quella delle casalinghe con il 39,2% seguita dai pensionati con il 14,5%.
Nel 2001 la spesa totale in Italia per gli antidepressivi è stata superiore ai 340 milioni di euro. Errati stili di vita, stress, abuso di alcool ed alimentazione scorretta sono tra le cause più importanti.
Non trascurabile, poi, è anche l’influenza del clima, SAD (Seasonal Affective Disorder) , molto frequente nei mesi invernali.
Nonostante gli enormi progressi della farmacologia, neurologia e psichiatria, siamo tuttavia ancora ben lungi dall’aver scoperto i meccanismi che supportano l’ansia e la depressione.
Infatti, se il farmaco può ridurre i sintomi, questo non va assunto per lunghi periodi sia per evitare di creare dipendenza da esso sia per limitare gli effetti tossici.
Appare, quindi, sempre più attuale ed interessante la possibilità di utilizzare medicine complementari e non convenzionali, che, affiancandosi ed integrandosi alla terapia farmacologia di base, ne potenzino l’efficacia riducendone gli effetti collaterali.
La medicina termale, con l’utilizzo di acque a diversa concentrazione e temperatura, l’omeopatia, l’agopuntura, la fitoterapia e le diverse tecniche di rilassamento possono costituire uno strumento di indubbia utilità sia per il medico che per l’operatore del benessere.

Quali sono le sindromi ansioso-depressive più diffuse?

Quali strumenti terapeutici possono essere i più opportuni?

Come utilizzarli?

A queste e ad altre domande, si propone di rispondere questo incontro di aggiornamento, parte integrante dei Corsi di Perfezionamento e Seminariali del Centro Collaborante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per le Medicine Tradizionali dell’Università degli Studi di Milano ed ispirato alle linee guida per una medicina integrata, per meglio comprendere, interpretare e, se necessario, curare “il male di vivere”.


 

Umberto Solimene è direttore del Centro di ricerche in bioclimatologia medica, biotecnologie e medicine naturali dell’Università degli Studi di Milano, struttura collaborante dell‘organizzazione Mondiale della Sanità.