Dr. Bruno P. PIERONI
Giornalista ed Editore
Ciao Bruno,
Te ne sei andato in pochi giorni... Il 20 settembre eri a Brescia al
convegno sulla musicoterapia, in ottobre alla Sala Stampa Nazionale dove ti
hanno intitolato la 'sala eventi'. Sempre presente a ogni convegno a ogni
conferenza importante, sempre 'giornalisticamente curioso'. Lucido di mente
fino a poche ore dalla fine della tua vita.
Era il tuo cruccio, era la crudeltà della tua malattia in questi ultimi
tempi: sapere in ogni momento cosa dire, ma fare tanta fatica a farti capire.
Era capitato proprio a te che hai sempre avuto l'entusiasmo del fare e del
dire.
Tutta la tua vita è stata improntata a costruire relazioni per poter
scrivere, parlare, raccontare, divulgare. Sempre con tanto entusiasmo.
Un giornalista nato, fin dagli inizi, negli anni Quaranta alla Sala
Stampa Romana; sei cresciuto nella professione durante i 14 anni alla
Associated Press, l'agenzia di stampa americana. Poi l'esperienza in Pfizer ti
ha instillato il pallino della 'salute' e della ricerca biomedica.
Ma eri anche un editore nato. Hai coronato il sogno di un giornalista.
Con l'aiuto di Elena hai fatto un giornale, Stampa Medica. E hai capito che in
quel momento, negli anni Settanta nell'editoria italiana il settore della
medicina era 'vuoto' e non aspettava altro che di essere colmato. Così, in
poco tempo, i periodici dell' allora Esi Stampa Medica sono diventati due, poi
cinque, dieci, poi 15 con l'edizione italiana di Jama. Hai portato in Italia il
Manuale Merck di Diagnosi e Terapia e il Dizionario Dorland's. Hai fondato
Medici Oggi, dove fino a poco tempo fa hai scritto i tuoi editoriali.
Ultimamente hai saputo vedere, quasi novantenne e questo è prodigioso,
nuove possibilità per l'editoria nel web. E hai creato Ippocraterosa, puntando
sulla medicina di genere.
Ma una cosa riguarda molto da vicino tutti noi: il fatto che dopo aver
lasciato le tue riviste mediche hai preso in mano, ridandole vita dopo anni di
sonno, l'UNAMSI, l'associazione dei giornalisti dell'area salute e ricerca. Qui
sei stato per noi una specie di papà e l'UNAMSI è diventata una 'famiglia
allargata', con un'impronta completamente diversa da tutte le altre
associazioni giornalistiche. Quando hai deciso di lasciare anche la
presidenza dell'UNAMSI hai visto in me, un giornalista che avrebbe potuto
continuare la tua opera e mi hai spinto a candidarmi presidente. Questo mi ha
onorato e mi ha incoraggiato a gettarmi nella mischia con passione e
dedizione. Di questo ti sono grato.
Un'ultima cosa: nel 1973, le tue straordinarie capacità di relazione ti
hanno portato a intrattenere anche rapporti con le istituzioni cinesi, e hai
fondato l'Associazione Medica Italo Cinese, per la quale hai lavorato con la
tua solita passione, come ricorda il professor Umberto Solimene, attuale
presidente. E il giorno 12, alla 'Serata di Natale' dell'UNAMSI tu, caro
'Presidente Onorario', sarai ancora con noi, protagonista come sempre, per
ricevere dalle mani del Console Generale della Repubblica Democratica
cinese il premio 'Magnolia Bianca', un riconoscimento che la Cina riserva a
poche personalità del mondo occidentale.
E qui voglio salutarti insieme ai tanti amici dell'UNAMSI, a cominciare
da quelli a te più vicini come Giancarlo Sansoni, Rossella Viviani, Paola
Trombetta, Giovanni Domina, Maurizio Casati; e poi Claudio Rossetti, Claudia
Boselli, Edes Rovis, Paola Olgiati, Dario Passoni, Alberico Gariboldi, Franco
Marchetti che ti ha seguito come medico con affetto e professionalità e poi
tutto il gruppo dell'attuale Consiglio direttivo: Maurizio Fossati, Nicola Miglino,
Danilo Ruggeri, Cinzia Testa, Monica Assanta, Luisa Monini. Poi i giovani
Lino Grossano, Elisa Buson. Ma tanti e tanti sono i colleghi che ti hanno
voluto bene. E mi è impossibile qui ricordarli tutti. Mi hanno scritto anche
coloro che non possono essere presenti oggi, come Adriana Bazzi, Renzo
Pellati, Francesca Gianquinto, Raimonda Boriani, Diana Giammarusti.
Ognuno di loro mi ha mandato un messaggio, ne cito uno per tutti. Quello di
Gianugo Berti che mi ha scritto:
Se ne andato un padre, un fratello, un amico. A lui, personalmente devo tanto
anche e sopratutto come persona. In poco tempo, ci hanno lasciato due
grandi personaggi del nostro mondo. Volterra e Pieroni hanno rappresentato
una pagina importante ed indimenticabile della storia dell'informazione
medico-scientifica. A noi ed a Te Presidente, il compito di proseguire a
scrivere le altre.
Ciao Bruno, ciao amico nostro.
Francesco Brancati
Presidente UNAMSI